L’azienda agricola Bor ha origini antiche: nacque infatti nel 1880 ad Alice Castello, in provincia di Vercelli, per poi ampliarsi nel 1957 a Santhià con la produzione del riso. La famiglia Bor, nonostante l’esodo di moltissime persone dalla campagna alle aree urbane negli anni ’50 a causa del boom economico, decise di rimanere e coltivare i numerosi campi e le ancor più numerose risaie.
Una scelta lungimirante, tanto che ancora oggi figli e nipoti portano avanti le tradizioni di famiglia, continuando a coltivare mais, orzo e fagioli nel paese di origine, e riso nei due nuovi centri nevralgici dell’azienda: Santhià e San Germano. L’azienda ha abbracciato nel corso degli anni le nuove tecniche di coltivazione e nel 2017 ha aperto uno spaccio con vendita diretta dei prodotti.
L’azienda ha aderito al Piano Sviluppo Rurale (PSR) della Comunità Europea, prevedendo l’apporto di matrici organiche in sostituzione parziale della concimazione chimica, iniziativa che riguarda diversi ettari di risaie. Il compost utilizzato proviene anche dalla raccolta dell’umido, che negli ultimi anni sta diventando sempre più importante in campo agricolo, oltre che per la salvaguardia dell’ambiente.
Il legame con le origini e il territorio circostante è molto forte, e la ricetta che più rappresenta la famiglia Bor non poteva che essere la panissa, piatto tipico vercellese che consumavano le mondine dopo aver lavorato nei campi. Questa prelibatezza assume un connotato ancora più forte per una realtà che produce riso e fagioli, tra gli ingredienti principali della panissa insieme al salame e al lardo.